Lexiconomy. Writing the Structure of Landholding in a Changing Italy
Il progetto PRIN 2022 PNRR Lexiconomy. Writing the Structure of Landholding in a Changing Italy si propone di considerare la formazione di precisi vocabolari per descrivere la realtà come un fenomeno complesso, passibile di indagine storica. L’indagine viene in questo caso effettuata sopra il patrimonio lessicale ricavabile dalle fonti scritte trasmesse dall’Italia dei secoli V-VIII, cioè nell’importante periodo di transizione dall’Antichità al Medioevo. In quel periodo l’antico sistema romano di tassazione, spina dorsale dell’economia mediterranea, lasciò il posto a configurazioni economiche e politiche basate essenzialmente sulla ricchezza fondiaria. A fronte di questa trasformazione, riflesso del passaggio dall’Impero ai regni barbarici, il lessico economico sembra mostrare sì delle rotture, ma anche diverse linee di continuità tra un’epoca e l’altra.
Compito del progetto è verificare, ricostruire con cura e interpretare il cambiamento, chiedendosi principalmente quali furono i fattori “attivi” che hanno determinato la perpetuazione, la scomparsa o la modifica delle parole che descrivono le realtà economica. Solo apparentemente specifico dell’epoca, il problema è fortemente connesso con il presente, dato che diverse parole indagate dal progetto fanno parte ancora oggi del vocabolario comune delle sfere economica, politica e sociale (es. fondo, angherìa), mentre altre vivono tuttora nella toponomastica di tanti luoghi d’Italia (massa, sala, campo). Indagare il lessico fondiario diventa così un modo nuovo per comprendere sia le modalità con cui gli esseri umani hanno “descritto”, dunque plasmato, il paesaggio, sia dall’altra parte anche come nei secoli il paesaggio ha a sua volta plasmato il loro modo di pensare, parlare e scrivere.
Team
Università di Pisa: Paolo Tomei (P.I), Simone Maria Collavini, Luisa Andriollo
Università degli Studi Roma Tre: Dario Internullo (resp. unità), Vito Loré, Andrea Angius
Il logo di Lexiconomy compone e rielabora due dettagli: la miniatura è tratta da una scena di vita agricola visibile a f. 62v del cosiddetto Salterio di Utrecht (Utrecht, Universiteitsbibliotheek, MS Bibl. Rhenotraiectinae I Nr 32) del secondo quarto del IX secolo (© Universiteitsbibliotheek Utrecht); la scrittura invece costituisce una parte del cosiddetto indovinello veronese, un’annotazione tracciata alla fine dell’VIII secolo in un codice di non molto precedente (Verona, Biblioteca Capitolare LXXXIX, VIIex-VIIIin., a f. 3r). L’annotazione propone una metafora che associa le attività del coltivare e dello scrivere.