Nell’attuale Società dell’Informazione, le risorse digitali nell’ecosistema delle Patrimonio Culturale rappresentano un asset strategico sia per la tutela della memoria e identità culturale di una nazione, sia per aumentare le opportunità di valorizzazione e di fruizione dei loro gemelli analogici (qualora si tratti di prodotti della digitalizzazione). Ciò espone questo ecosistema ad essere sempre più frequentemente considerato un target appetibile per azioni criminali anche in considerazione della difficoltà di adeguamento delle norme giuridiche a scenari in continua evoluzione.
Tale appetibilità è data dal basso costo degli attacchi e dall’incremento della superficie esposta al rischio grazie alla progressiva digitalizzazione della società. Le istituzioni culturali, riconoscendo il ruolo vitale degli asset digitali che gestiscono, devono acquisire maggior consapevolezza delle minacce e adottare strategie, competenze e strumenti per la tutela dei loro asset digitali. Dall’altro, le forze di sicurezza devono combinare le loro metodologie di indagine introducendo competenze specifiche derivate dal dominio umanistico per poter essere efficaci in un mondo in cui le relazioni sociali sono sempre più virtualizzate e l'affidabilità delle fonti digitali sempre più incerta.
In questa ottica, il corso intende ibridare le competenze umanistiche con quelle specifiche in materia di cyber security, cyber defence e cyber intelligence per la tutela dell’ecosistema culturale digitale, andando cosi a creare la figura del Cyber Humanist.
Direttore del Corso: Link identifier #identifier__132273-2Emanuele Bellini
Con un approccio transdisciplinare, il corso intende ibridare le competenze umanistiche con quelle tecniche in materia di cyber security, cyber defence e cyber intelligence per la tutela dell’ecosistema culturale digitale, (inteso come infrastruttura critica), andando cosi a sviluppare alcune delle competenze che faranno parte della nuova figura del 𝗖𝘆𝗯𝗲𝗿 𝗛𝘂𝗺𝗮𝗻𝗶𝘀𝘁.
Quando
Gennaio-Giugno 2025 (il calendario delle lezioni è in elaborazione; le lezioni si svolgeranno in modalità mista sempre nei giorni venerdì e sabato)
18 CFU, durata 6 Mesi, modalità: blended
Il corso prevede docenti di primissimo piano come: Roberto Setola, Ernesto Damiani, Giorgio Resta, Manfredi Merluzzi, Marcello Ravveduto, Paolo Mattera, Giuliana Calcani, Paolo Merialdo, Antonio Nicaso, Emiliano Degl'Innocenti, Paolo Ceravolo, Luca Faramondi, Raffaele Pittella, Alexia Latini. La lista è in via di definizione e sono previsti altri inserimenti di assoluto rilievo.
Vi saranno inoltre Masterclass con esponenti di Magistratura, Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, Polizia, Ministero della Cultura, Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, Ministero della Difesa, Settore privato.
Topics
- Il patrimonio culturale e la sua tutela nella storia
- Accesso e consultabilità degli archivi tra diritto alla privacy e segreto di Stato
- Fonti, segreti e tecniche di indagine storica
- Il framework giuridico in materia di governo dei dati
- La tutela del patrimonio culturale. Profili investigativi
- Laboratorio sul falso
- Infrastruttura Europea H2IOSC, Datacenter, FAIR data
- Digital Heritage Critical Ecosystem: Preservazione, Protezione, Fiducia, Sicurezza e Resilienza.
- Formalizzazione e gestione della conoscenza
- Cyber Humanities per la cyber crime
- Principi di Cyber Security e di tutela della conoscenza
- Strategia Nazionale per la Cybersecurity dei beni culturali digitali
- Strumenti di Cyber Humanities per l’analisi
- Tecniche di Cyber Security
- Strumenti conoscitivi per il contrasto ai crimini sul patrimonio
- Lab Cyber Crime Intelligence
- Tecnologie emergenti e patrimonio (AI-art, NFT, Crypto, ecc.)
- Operazione di difesa del patrimonio digitale nei conflitti
- Soluzioni e iniziative dell’industria nella sicurezza e nella difesa
- AI, Etica e sicurezza
Contrariamente a quanto scritto nel Regolamento pubblicato sul sito di Ateneo, il Corso di Alta Formazione Professionale 'Cyber Humanities for Heritage Security' verrà erogato in modalità blended. Il Regolamento è in fase di aggiornamento. Per qualsiasi necessità di chiarimento scrivere al direttore del corso Emanuele Bellini (emanuele.bellini@uniroma3.it)
Obiettivi formativi specifici
Gli obiettivi formativi puntano a sviluppare competenze inter e trans-disciplinari di alto livello al fine di comprendere e affrontare le sfide che la trasformazione digitale pone al mondo dei beni culturali. In particolare, il corso intende far comprendere:
- gli aspetti di conservazione, sicurezza e resilienza del patrimonio culturale in generale e di quello digitale (inteso come ecosistema) in particolare con riferimento al contrasto alle dinamiche messe in campo dalla criminalità organizzata o nel contesto degli scenari di guerra.
- gli aspetti concettuali e tecnici di Cyber Security e Cyber Defence, i rischi e impatti e le relative strategie e tecniche di mitigazione e protezione degli asset digitali culturali - come evidenziare la presenza e l’operatività delle organizzazioni criminali all’interno di un territorio digitale dove si genera una corrispondenza tra piattaforme (“luoghi”) visibili e “caverne digitali” utilizzando tecniche di Cyber Humanities per attività di indagine e intelligence (Network Analysis, esplorare corpora di testi con l’ausilio di strumenti di AI, analizzare dati recuperati da deep web e dark web). - la natura, le potenzialità e rischi etici delle tecnologie emergenti applicate all’ecosistema culturale digitale sia dal punto di vista tecnologico che etico.
Il corso è idealmente diviso in tre macro-sezioni
L’ecosistema del patrimonio digitale: conservazione, sicurezza, resilienza
Si introdurrà il concetto di patrimonio culturale e di asset culturale tangibile e intangibile, descrivendone caratteristiche e peculiarità per la tutela. Si evidenzierà il valore di tali asset nel contesto di una nazione sottolineandone le criticità dal punto di vista della loro
sicurezza e difesa da criminalità, terrorismo, conflitti, adottando diversi punti di vista come quello storico, sociale e geopolitico. Verrà fatto un focus sugli oggetti archeologici, particolarmente esposti a danni artificiali e antropici, ma anche ad azioni criminali, tanto da aver dato luogo al termine specifico di “archeomafie”. Per contrastare tale fenomeno si rivela fondamentale l’analisi degli oggetti e il recupero di tutte quelle informazioni necessarie a garantire tracciabilità, certificarne l’autenticità, gestirne la catena di custodia, ecc.
Tali informazioni sono necessarie per il tracciamento e il recupero di opere trafugate (anche da aree di crisi), cosi come per il contrasto alle falsificazioni. I principi di tutela dell’oggetto analogico verranno applicate al digitale, con le dovute peculiarità. Si introdurrà il concetto di ecosistema digitale per il patrimonio culturale con le sue componenti e caratteristiche principali (data center, fair data, archivi digitali, digital preservation, trust, metadati, ecc.) e il concetto di asset culturale digitale.
Si analizzeranno i presupposti giuridici per l’utilizzo lecito e il trasferimento dei dati digitali inerenti al patrimonio culturale. Verranno individuate le minacce (furti, riscatti/ransomware, alterazioni/manipolazioni, saccheggi, falsificazioni, distruzioni) e le vulnerabilità dell’ecosistema, e saranno introdotti concetti, strategie e tecniche di cyber-security, cyber-resilience e cyber defence per la tutela da azioni di cyber-crime e (cyber) warfare.
Cyber Humanities per la cyber crime intelligence
La seconda parte del corso introdurrà elementi relativi ai concetti di indagine e cyber intelligence per la prevenzione e il contrasto alle azioni criminali analizzando le informazioni provenienti dai Social Network, dal Deep Web e Dark Web utilizzando tecniche provenienti dalle Cyber Humanities (etnografia digitale, linguistica computazionale, semiotica, ermeneutica delle fonti, geografia dell’ecosistema digitale ecc.).
Tecnologie emergenti: opportunità e rischi per la tutela del patrimonio
La terza parte del corso affronta il tema delle tecnologie emergenti (Generative AI, Blockchain/NFT, ecc.), e il loro ruolo nell’ecosistema del patrimonio. Verranno analizzate le opportunità offerte da tali innovazioni dal punto di vista della sicurezza ma anche i limiti e vulnerabilità di tali tecnologie anche da un punto di vista etico.
Sbocchi occupazionali e professionali
Il profilo professionale che il corso intende formare e promuovere è quello del Cyber Humanist, che può essere ricondotto sia nell’ambito del pubblico impiego (forze dell’ordine, dirigenti / dipendenti di istituti culturali in generale e i responsabili degli asset digitali in particolare), sia a quello privato (professionisti, dirigenti/dipendenti di istituti culturali privati ma anche professionisti di Cyber Security, Cyber Defence), sia a quello più politico e amministrativo. Gli studenti otterranno competenze necessarie per comprendere criticità e gestirne la mitigazione e migliorare la preparazione interagendo e sia con i professionisti del settore tecnologico, della sicurezza informatica qualora provengano da un’area umanistica, sia con quello umanistico qualora il background di provenienza sia di area più tecnica. Gli studenti saranno in grado di coordinare e facilitare l’interazione fra le due sfere di competenza e offrendo un valore aggiunto in termini di visione di insieme e di sintesi, ideali per il risk/resilience management in un contesto che richiede un approccio trans-disciplinare.
La scadenza delle domande di ammissione è fissata al 30 novembre 2024
Link identifier #identifier__17227-3Scarica il Bando di ammissione ai corsi di Perfezionamento Formazione Alta Formazione
Link identifier #identifier__13991-4Scarica il Regolamento del Corso
Requisiti di ammissione
Il numero massimo degli ammessi è di 40 iscritti
Possono partecipare al Corso di Alta formazione coloro che sono in possesso della laurea di primo livello (triennale), laurea specialistica o magistrale o laurea di ordinamento precedente al DM 509/99 senza alcun vincolo di provenienza.
Criteri di selezione: nel caso in cui le domande di ammissione superino il numero massimo di ammessi: valutazione per titoli e colloquio.
Modalità di svolgimento e informazioni utili
Durata prevista: 6 mesi
Crediti previsti: 180
Lingua di insegnamento: italiano
Modalità di erogazione della didattica: in aula
Piano delle attività formative
- Accesso e consultabilità degli archivi tra diritto alla privacy e segreto di Stato
- AI, Etica e sicurezza
- Archivio di Stato Lab
- Cyber Humanities per la cyber crime
- Digital Heritage Critical Ecosystem: Preservation, Protection, Trust, Security, Resilience
- Fonti, segreti e tecniche di indagine storica
- Formalizzazione e gestione della conoscenza – knowledge graph
- Il framework giuridico in materia di governo dei dati
- Il patrimonio culturale e la sua tutela nella storia
- Infrastruttura Europea H2IOSC, Datacenter, FAIR data
- La tutela del patrimonio culturale. Profili investigativi
- Lab Cyber Crime Intelligence
- Laboratorio sul falso
- Operazione di difesa del patrimonio digitale
- Principi di Cyber Security e di tutela della conoscenza
- Soluzioni e iniziative dell’industria nella sicurezza e nella difesa
- Strategia Nazionale per la Cybersecurity dei beni culturali digitali
- Strumenti conoscitivi per il contrasto ai crimini sul patrimonio
- Strumenti di Cyber Humanities per l’analisi (e.g. Analisi testi con AI)
- Tecniche di Cyber Security
- Tecnologie mergenti e patrimonio (AI-art, NFT, Crypto, ecc.)
- Prova finale (Cyber Humanities for Heritage Security)
Tasse di iscrizione ed esoneri
Quota di partecipazione: 1000,00 €
- Importo prima rata: 700,00 € (scadenza 15/12/2024)
- Importo seconda rata: 300,00 € scadenza 31/05/2025)
All’importo della prima rata sono aggiunti l’imposta fissa di bollo e il contributo per il rilascio del diploma o dell’attestato.
Le quote di iscrizione non sono rimborsate in caso di volontaria rinuncia, ovvero in caso di non perfezionamento della documentazione prevista per l’iscrizione al Corso.
È previsto l’esonero delle tasse e dei contributi per gli studenti in condizioni di handicap ai sensi dell’articolo 3, commi 1 e 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104 o con disabilità documentata pari o superiore al 66% qualora il numero totale di studenti con disabilità non sia superiore a 2. In caso contrario tutti saranno tenuti al pagamento della prima rata e saranno esonerati dal pagamento della seconda.