scheda docente
materiale didattico
Nella contemporaneità, la prospettiva antropologica si configura come uno studio critico rivolto alla comprensione delle diversità e delle somiglianze culturali e dei processi sociali che costruiscono appartenenze, disuguaglianze, gerarchie sociali, nuove forme di azione e resistenza. In questi termini, anche le condizioni di vulnerabilità, marginalità ed esclusione sono viste il risultato di processi sociali che generano crisi e diseguaglianze anziché caratteristiche individuali o proprie di alcuni gruppi umani. L’analisi di questi processi è particolarmente importante quando interpella il ruolo delle istituzioni, dei servizi sociali, delle comunità o le dinamiche dell’aiuto nel rinsaldare o nel rimuovere tali dinamiche di ingiustizia e di diseguaglianza.
Il corso offre dapprima a) una conoscenza delle principali prospettive antropologiche e di nozioni costitutive la disciplina – in particolare istituzioni, potere, società, cultura, appartenenza – per poi seguirne l’evoluzione del dibattito e lo sviluppo di nodi concettuali legati nello specifico al dibattito sul genere e sulle migrazioni. Tali conoscenze intendono nella parte monografica b) sviluppare capacità di applicare tali conoscenze, teorie e concetti al fine di sviluppare una conoscenza riflessiva, autonoma e critica intorno a temi centrali nella contemporaneità (in particolare: genere, corpo, violenza, migrazioni). Questa parte sarà la base per c) sollecitare una modalità partecipativa alla comprensione dei processi sociali indagati, che nello specifico saranno legati al tema del confine – inteso come quel punto dove due o più culture, generi, corpi, classi sociali, appartenenze si costeggiano (Gloria Anzaldùa, Terra di confine/La frontera).
Il confine – luogo di avversità e violazioni e, insieme, prospettiva per costruire nuove alleanze, comunanze e appartenenze – indica, in senso stretto, una zona geografica di frontiera, quanto quell’insieme di processi sociali e politici che interrogano la costruzione della marginalità e del corpo violabile e discriminato. Per tali ragioni, il confine interpella, anche, la possibilità di pensare ad alleanze e a processi che impegnano le generazioni, istituzioni formative e educative, società civile nel ripensare nuovi modi di appartenere nel mondo contemporaneo.
Esempi etnografici andranno a favorire la riflessione e la partecipazione attiva intorno a questi temi; il metodo e comparativo dell’antropologia daranno agli/alle studenti occasione per sviluppare un’analisi autonoma, riflessiva, anti-etnocentrica.
Fruizione: 22910249 ANTROPOLOGIA CULTURALE in Scienze della formazione primaria LM-85 bis PINELLI BARBARA
Programma
Il corso mette al centro il tema del confine in una prospettiva antropologica. Il confine sarà inteso come lo spazio sociale dove culture, generi, corpi, classi sociali, appartenenze si costeggiano, sovrappongono, entrano in conflitto o costruiscono nuove alleanze e comunità. In che modo possiamo pensare ai servizi e agli interventi sociali al fine di renderli capaci di operare in zone di confine?Nella contemporaneità, la prospettiva antropologica si configura come uno studio critico rivolto alla comprensione delle diversità e delle somiglianze culturali e dei processi sociali che costruiscono appartenenze, disuguaglianze, gerarchie sociali, nuove forme di azione e resistenza. In questi termini, anche le condizioni di vulnerabilità, marginalità ed esclusione sono viste il risultato di processi sociali che generano crisi e diseguaglianze anziché caratteristiche individuali o proprie di alcuni gruppi umani. L’analisi di questi processi è particolarmente importante quando interpella il ruolo delle istituzioni, dei servizi sociali, delle comunità o le dinamiche dell’aiuto nel rinsaldare o nel rimuovere tali dinamiche di ingiustizia e di diseguaglianza.
Il corso offre dapprima a) una conoscenza delle principali prospettive antropologiche e di nozioni costitutive la disciplina – in particolare istituzioni, potere, società, cultura, appartenenza – per poi seguirne l’evoluzione del dibattito e lo sviluppo di nodi concettuali legati nello specifico al dibattito sul genere e sulle migrazioni. Tali conoscenze intendono nella parte monografica b) sviluppare capacità di applicare tali conoscenze, teorie e concetti al fine di sviluppare una conoscenza riflessiva, autonoma e critica intorno a temi centrali nella contemporaneità (in particolare: genere, corpo, violenza, migrazioni). Questa parte sarà la base per c) sollecitare una modalità partecipativa alla comprensione dei processi sociali indagati, che nello specifico saranno legati al tema del confine – inteso come quel punto dove due o più culture, generi, corpi, classi sociali, appartenenze si costeggiano (Gloria Anzaldùa, Terra di confine/La frontera).
Il confine – luogo di avversità e violazioni e, insieme, prospettiva per costruire nuove alleanze, comunanze e appartenenze – indica, in senso stretto, una zona geografica di frontiera, quanto quell’insieme di processi sociali e politici che interrogano la costruzione della marginalità e del corpo violabile e discriminato. Per tali ragioni, il confine interpella, anche, la possibilità di pensare ad alleanze e a processi che impegnano le generazioni, istituzioni formative e educative, società civile nel ripensare nuovi modi di appartenere nel mondo contemporaneo.
Esempi etnografici andranno a favorire la riflessione e la partecipazione attiva intorno a questi temi; il metodo e comparativo dell’antropologia daranno agli/alle studenti occasione per sviluppare un’analisi autonoma, riflessiva, anti-etnocentrica.
Modalità Frequenza
La frequenza non è obbligatoria. Si consiglia tuttavia la partecipazione al corso per una maggiore comprensione del dibattito disciplinare, della bibliografia e per una partecipazione attiva alle discussioni in aula.Modalità Valutazione
La valutazione finale del corso sarà costituita da una prova orale di circa 15/20 minuti, dove si terrà conto 1) della capacità degli/delle di rispondere a domande sul materiale bibliografico; 2) della capacità di riflettere e interpretare i concetti e le prospettive teoriche o di ricerca illustrate; 3) dell’esposizione di elaborazioni autonome, delle connessioni fra concetti e dell’applicazione dei materiali studiati a differenti contesti.