Conoscenza della storia della manutenzione, della conservazione e della tutela dei artistici beni mobili e immobili dal XVIII al XXI secolo, intese come azioni distinte rispetto all’intervento di restauro puntuale sul singolo bene, in riferimento sia a contesti territoriali che ad ambienti confinati (ad es. musei o le collezioni private); conoscenza della relativa normativa sia storica che attuale; competenze metodologiche di base per la redazione di progetti di ricerca e valorizzazione di beni culturali e del paesaggio, in riferimento alla storia della manutenzione e conservazione, all’interno del quadro normativo vigente.
scheda docente
materiale didattico
Attraverso l’analisi di fonti storiche, la prima parte del corso si propone di chiarire, dalla metà del XVIII secolo ad oggi, i passaggi dalla cultura della manutenzione ordinaria – sia a livello territoriale che nella cura di opere mobili in collezioni pubbliche o private – fino alla ‘conservazione programmata’ e alle più recenti riflessioni e discussioni sulla sua attualizzazione.
Passando dal livello teorico ai risultati della ricerca applicata, la seconda parte del corso approfondisce problemi e prospettive che connotano le esperienze di conservazione, conservazione programmata e manutenzione nel XX e XXI secolo, fino a considerare prospettive ed effetti dell’applicazione della legge 133/2020 (ratifica in Italia della Convenzione di Faro).
Incontri con professionisti ed esperti, assieme alla partecipazione ad un ‘cantiere’ di studio, in cui la ricerca di base si collega alla ricerca applicata, completano il percorso formativo.
• G. Urbani, Il restauro e la storia dell’arte; Problemi di conservazione; Dal restauro alla manutenzione, in Intorno al restauro, a cura di Bruno Zanardi, Skira, Milano 2000, pp. 15-18, 25-29, 31-35.
• S. Cecchini, Trasmettere al futuro. Tutela, manutenzione, conservazione programmata, Gengemi, Roma 2012.
• Luciano Giacché, Per una storia sociale del Piano pilota: dalla proposta all’oblio (1973-1983), in Giovanni Urbani e la conservazione programmata dei beni culturali, a cura di Letizia Abbondanza e Denise La Monica, tomo II, 2019, pp. 228-270.
Testi di approfondimento verranno indicati durante le lezioni.
Dispense saranno fornite in PDF sui canali Moodle e Teams del corso
Gli studenti che non possono frequentare devono aggiungere alla bibliografia il testo di seguito indicato ed un altro testo da concordare con la docente.
• Giovanni Urbani e la conservazione programmata dei beni culturali, a cura di Letizia Abbondanza e Denise La Monica, tomo II, 2019.
Programma
A partire dal dibattito divenuto più acceso dall’inizio del XXI secolo, e negli ultimi anni, sulla necessità di ripensare il sistema della conservazione e gestione dei beni culturali, il corso parte da considerazioni che scaturiscono dalla conoscenza della storia del restauro (vedi corso caratterizzante Storia e teorie della conservazione e del restauro), per percorrere in modo diacronico passaggi culturali che, dal XVIII secolo ad oggi, hanno determinato la storia della conservazione e della manutenzione dei ‘beni culturali’, cioè la storia di un’impostazione metodologica incentrata su azioni distinte rispetto all’intervento di restauro puntuale sul singolo bene.Attraverso l’analisi di fonti storiche, la prima parte del corso si propone di chiarire, dalla metà del XVIII secolo ad oggi, i passaggi dalla cultura della manutenzione ordinaria – sia a livello territoriale che nella cura di opere mobili in collezioni pubbliche o private – fino alla ‘conservazione programmata’ e alle più recenti riflessioni e discussioni sulla sua attualizzazione.
Passando dal livello teorico ai risultati della ricerca applicata, la seconda parte del corso approfondisce problemi e prospettive che connotano le esperienze di conservazione, conservazione programmata e manutenzione nel XX e XXI secolo, fino a considerare prospettive ed effetti dell’applicazione della legge 133/2020 (ratifica in Italia della Convenzione di Faro).
Incontri con professionisti ed esperti, assieme alla partecipazione ad un ‘cantiere’ di studio, in cui la ricerca di base si collega alla ricerca applicata, completano il percorso formativo.
Testi Adottati
• B. Zanardi, Introduzione. Le attività di tutela dopo il 1963, in Bruno Zanardi, Conservazione, restauro e tutela. 24 dialoghi, Skira, Milano 1999, pp. 9-52.• G. Urbani, Il restauro e la storia dell’arte; Problemi di conservazione; Dal restauro alla manutenzione, in Intorno al restauro, a cura di Bruno Zanardi, Skira, Milano 2000, pp. 15-18, 25-29, 31-35.
• S. Cecchini, Trasmettere al futuro. Tutela, manutenzione, conservazione programmata, Gengemi, Roma 2012.
• Luciano Giacché, Per una storia sociale del Piano pilota: dalla proposta all’oblio (1973-1983), in Giovanni Urbani e la conservazione programmata dei beni culturali, a cura di Letizia Abbondanza e Denise La Monica, tomo II, 2019, pp. 228-270.
Testi di approfondimento verranno indicati durante le lezioni.
Dispense saranno fornite in PDF sui canali Moodle e Teams del corso
Gli studenti che non possono frequentare devono aggiungere alla bibliografia il testo di seguito indicato ed un altro testo da concordare con la docente.
• Giovanni Urbani e la conservazione programmata dei beni culturali, a cura di Letizia Abbondanza e Denise La Monica, tomo II, 2019.
Modalità Erogazione
Lezioni frontali, conferenze, seminari condotti da studenti, visite a musei, sopraluoghi.Modalità Frequenza
Frequenza vivamente consigliata.Modalità Valutazione
Per sostenere l’esame è richiesta la conoscenza delle slide illustrate nelle lezioni e dei materiali di approfondimento inseriti durante il periodo delle lezioni nella sezione ‘materiali didattici’ sui canali Moodle o Teams del corso.