Obiettivo del corso è conferire allo studente una conoscenza avanzata delle problematiche relative alla disciplina e esercitare la sua capacità di contestualizzare le fonti critiche approfondendone gli aspetti di metodo e di genere.
Gli studenti saranno coinvolti direttamente in confronti di tipo seminariale volti ad applicare le conoscenze acquisite nell’analisi di specifici temi, del lessico critico, di periodi e figure della critica italiana, europea ed extraeuropea, affinando le diverse metodologie di indagine della disciplina e la capacità di lettura dei contesti stilistici e culturali.
Gli studenti saranno coinvolti direttamente in confronti di tipo seminariale volti ad applicare le conoscenze acquisite nell’analisi di specifici temi, del lessico critico, di periodi e figure della critica italiana, europea ed extraeuropea, affinando le diverse metodologie di indagine della disciplina e la capacità di lettura dei contesti stilistici e culturali.
scheda docente
materiale didattico
Le lezioni sono strutturate secondo un criterio seminariale: gli studenti saranno cioè coinvolti con un ruolo attivo cimentandosi con dei papers specifici concordati con il docente.
1. E. Castelnuovo, C. Ginzburg, Centro e periferia, in Storia dell’arte italiana, parte prima: materiali e problemi, I. Questioni e metodi, a cura di G. Previtali, Torino, Einaudi, 1979, pp. 285-352 (oppure nella recente riedizione: Centro e periferia nella storia dell’arte italiana, Milano, Officina Libraria 2019).
2. B. Toscano, Vademecum per una storia dell’arte che non c’è, in Conservato e perduto a Roma. Per una storia delle assenze, a cura di L. Barroero, B. Toscano, nella rivista «Roma moderna e contemporanea», 1998, 1-2, pp. 15-33.
3. B. Toscano, Volti della città assente, in La città assente. La via Alessandrina ai Fori imperiali, a cura di B. Toscano, Roma, Agorà Edizioni 2006, pp. 1-13.
4. A. Carandini, La forza del contesto. Come estrarre dai beni inanimati, immersi nel sonno della storia, il potenziale capace di risvegliarli?, Roma-Bari, Laterza 2017, pp. 10-24, 30-33, 85-87, 97-99.
5. A. Pinelli, Postfazione, in S. Settis, Artisti e committenti tra Quattro e Cinquecento, Torino, Einaudi, 2010, pp. 213-234.
6. F. Haskell, Patrons and Painters, 1963, ed. it. Mecenati e pittori, ed. 2020, a cura di Tomaso Montanari, Torino, Einaudi
(soltanto i capitoli trattati a lezione).
7. D. Freedberg, Il potere delle immagini. Il mondo delle figure: reazioni ed emozioni del pubblico, Torino, Einaudi, pp. 130-291, 421-469.
8. A. De Marchi, Filologia ricostruttiva, la sfida scientifica e divulgativa di Federico Zeri verso il 1960, fra storiografia italiana e anglosassone, in Il mestiere del conoscitore - Federico Zeri, a cura di A. Bacchi, D. Benati, M. Natale, Cinisello Balsamo, Milano, pp. 44-81.
9. Annibale Carracci: gli affreschi della cappella Herrera, catalogo della mostra (Roma, 2022-2023), a cura di Andrés Ubeda de Los Cobos, Milano, Skira, 2022, pp. 13-167.
10.A. Pinelli, La bellezza impura. Arte e politica nell’Italia del Rinascimento, Roma-Bari, Laterza, 2004.
11. M.V. Fontana, A Napoli, al fianco del cardinal Gesualdo, in Itinera tridentina. Giovanni Balducci, Alfonso Gesualdo e la riforma delle arti a Napoli, Roma, Editoriale Artemide, 2019, pp. 147-201.
12. M.V. Fontana, Domenico Fontana e la pittura postridentina nel Viceregno. Il duomo di Napoli, le cripte di Salerno e Amalfi, in “Le invenzioni di tante opere”. Domenico Fontana (1543-1607), a cura di N. Navone, L. Tedeschi, P. Tosini, Roma 2022, pp. 229-247.
13. M.V. Fontana, Una descrizione inedita della quadreria di Montecassino nel XVII secolo: presenze, assenze e prime identificazioni, in «Bollettino d’Arte», 2022 (2023), pp. 1-59.
14. M.V. Fontana, Le Stanze di San Benedetto. La quadreria di Montecassino da Urbano VIII al Novecento, Roma 2023, pp. 39-94, 341-354.
15. E. Gianandrea, E. Scirocco, Sistema liturgico, memoria del passato, sintesi retorica. L’arredo ecclesiastico medievale in Italia dalla Controriforma al post-Vaticano II, in Re-thinking, Re-making, Re-living Christian Origins, a cura di I. Foletti, M. Gianandrea, S. Romano, Elisabetta Scirocco, Roma, Viella, 2018, pp. 407-451.
16. R. Morselli, Professione pittore. Produttività, organizzazione e gestione a Bologna tra Cinque e Seicento, Venezia, Marsilio, 2022.
PER I NON FREQUENTANTI
In aggiunta allo studio di tutti i materiali bibliografici adottati nel corso, gli studenti non frequentanti devono dimostrare un’approfondita conoscenza critica di almeno uno dei testi seguenti:
1. J. Freiberg, The Lateran in 1600: Christian concord in Counter-Reformation Rome, Cambridge 1995.
2. Baronio e le sue fonti, atti del convegno (Sora 2007), a cura di L. Gulia, pp. LI-LVIII, 3-50, 133-150, 301-325, 549-578, 791-932.
3. M. Firpo, Tra politica e religione. Nuovi studi su immagini e storia nel ’500, Pisa 2016;
4. Re-thinking, re-making, re-living Christian origins, a cura di I. Foletti, M. Gianandrea, S. Romano, E. Scirocco, Roma 2018, pp. 9-146, 209-234, 333-346, 407-452;
5. Chapels of the Cinquecento and Seicento in the Churches of Rome, a cura di C. Franceschini, S. Ostrow, P. Tosini, Milano 2020.
Programma
Stringendo l’obiettivo sulla situazione storiografica romana, il corso vuole fornire gli strumenti critici necessari per approcciare il complesso tema del rapporto tra le arti figurative e i contesti della loro produzione e ricezione.Le lezioni sono strutturate secondo un criterio seminariale: gli studenti saranno cioè coinvolti con un ruolo attivo cimentandosi con dei papers specifici concordati con il docente.
Testi Adottati
PER I FREQUENTANTI:1. E. Castelnuovo, C. Ginzburg, Centro e periferia, in Storia dell’arte italiana, parte prima: materiali e problemi, I. Questioni e metodi, a cura di G. Previtali, Torino, Einaudi, 1979, pp. 285-352 (oppure nella recente riedizione: Centro e periferia nella storia dell’arte italiana, Milano, Officina Libraria 2019).
2. B. Toscano, Vademecum per una storia dell’arte che non c’è, in Conservato e perduto a Roma. Per una storia delle assenze, a cura di L. Barroero, B. Toscano, nella rivista «Roma moderna e contemporanea», 1998, 1-2, pp. 15-33.
3. B. Toscano, Volti della città assente, in La città assente. La via Alessandrina ai Fori imperiali, a cura di B. Toscano, Roma, Agorà Edizioni 2006, pp. 1-13.
4. A. Carandini, La forza del contesto. Come estrarre dai beni inanimati, immersi nel sonno della storia, il potenziale capace di risvegliarli?, Roma-Bari, Laterza 2017, pp. 10-24, 30-33, 85-87, 97-99.
5. A. Pinelli, Postfazione, in S. Settis, Artisti e committenti tra Quattro e Cinquecento, Torino, Einaudi, 2010, pp. 213-234.
6. F. Haskell, Patrons and Painters, 1963, ed. it. Mecenati e pittori, ed. 2020, a cura di Tomaso Montanari, Torino, Einaudi
(soltanto i capitoli trattati a lezione).
7. D. Freedberg, Il potere delle immagini. Il mondo delle figure: reazioni ed emozioni del pubblico, Torino, Einaudi, pp. 130-291, 421-469.
8. A. De Marchi, Filologia ricostruttiva, la sfida scientifica e divulgativa di Federico Zeri verso il 1960, fra storiografia italiana e anglosassone, in Il mestiere del conoscitore - Federico Zeri, a cura di A. Bacchi, D. Benati, M. Natale, Cinisello Balsamo, Milano, pp. 44-81.
9. Annibale Carracci: gli affreschi della cappella Herrera, catalogo della mostra (Roma, 2022-2023), a cura di Andrés Ubeda de Los Cobos, Milano, Skira, 2022, pp. 13-167.
10.A. Pinelli, La bellezza impura. Arte e politica nell’Italia del Rinascimento, Roma-Bari, Laterza, 2004.
11. M.V. Fontana, A Napoli, al fianco del cardinal Gesualdo, in Itinera tridentina. Giovanni Balducci, Alfonso Gesualdo e la riforma delle arti a Napoli, Roma, Editoriale Artemide, 2019, pp. 147-201.
12. M.V. Fontana, Domenico Fontana e la pittura postridentina nel Viceregno. Il duomo di Napoli, le cripte di Salerno e Amalfi, in “Le invenzioni di tante opere”. Domenico Fontana (1543-1607), a cura di N. Navone, L. Tedeschi, P. Tosini, Roma 2022, pp. 229-247.
13. M.V. Fontana, Una descrizione inedita della quadreria di Montecassino nel XVII secolo: presenze, assenze e prime identificazioni, in «Bollettino d’Arte», 2022 (2023), pp. 1-59.
14. M.V. Fontana, Le Stanze di San Benedetto. La quadreria di Montecassino da Urbano VIII al Novecento, Roma 2023, pp. 39-94, 341-354.
15. E. Gianandrea, E. Scirocco, Sistema liturgico, memoria del passato, sintesi retorica. L’arredo ecclesiastico medievale in Italia dalla Controriforma al post-Vaticano II, in Re-thinking, Re-making, Re-living Christian Origins, a cura di I. Foletti, M. Gianandrea, S. Romano, Elisabetta Scirocco, Roma, Viella, 2018, pp. 407-451.
16. R. Morselli, Professione pittore. Produttività, organizzazione e gestione a Bologna tra Cinque e Seicento, Venezia, Marsilio, 2022.
PER I NON FREQUENTANTI
In aggiunta allo studio di tutti i materiali bibliografici adottati nel corso, gli studenti non frequentanti devono dimostrare un’approfondita conoscenza critica di almeno uno dei testi seguenti:
1. J. Freiberg, The Lateran in 1600: Christian concord in Counter-Reformation Rome, Cambridge 1995.
2. Baronio e le sue fonti, atti del convegno (Sora 2007), a cura di L. Gulia, pp. LI-LVIII, 3-50, 133-150, 301-325, 549-578, 791-932.
3. M. Firpo, Tra politica e religione. Nuovi studi su immagini e storia nel ’500, Pisa 2016;
4. Re-thinking, re-making, re-living Christian origins, a cura di I. Foletti, M. Gianandrea, S. Romano, E. Scirocco, Roma 2018, pp. 9-146, 209-234, 333-346, 407-452;
5. Chapels of the Cinquecento and Seicento in the Churches of Rome, a cura di C. Franceschini, S. Ostrow, P. Tosini, Milano 2020.
Modalità Erogazione
Lezioni frontali e sopralluoghi ai principali siti trattati durante il corso. Esercitazioni in aula.Modalità Frequenza
Compatibilmente con le possibilità di ciascun studente, la frequenza è fortemente raccomandata.Modalità Valutazione
L’esame consiste in una prova orale, in cui viene verificato il grado di conoscenza dei testi adottati e degli argomenti trattati durante il corso. Per gli studenti non frequentanti, è prevista una bibliografia integrativa, esplicitamente indicata nel programma (“per i non frequentanti). La valutazione finale tiene conto di tre fattori: 1) la profondità e l’ampiezza delle conoscenze acquisite; 2) la proprietà di linguaggio e la padronanza del vocabolario specifico della disciplina; 3) la capacità di spaziare criticamente tra le questioni affrontate. La relazione seminariale concorrerà a determinare la valutazione finale degli studenti frequentanti.