22910249 - ANTROPOLOGIA CULTURALE

L'insegnamento fornisce una solida conoscenza generale dei principali concetti, delle prospettive teoriche e degli strumenti metodologici dell'Antropologia Culturale. Attraverso i linguaggi, le teorie e i metodi antropologici studenti e studentesse possono acquisire strumenti di conoscenza per leggere differenze e somiglianze fra diversi contesti socioculturali e sviluppare un pensiero critico e autonomo per esplorare i processi sociali legati al mondo contemporaneo, riferiti in particolare a situazioni di vulnerabilità, disuguaglianza e discriminazione.
scheda docente | materiale didattico

Programma

La prospettiva antropologica si configura oggi come uno studio critico rivolto alla comprensione delle diversità e delle somiglianze culturali quanto dei processi sociali che costruiscono appartenenze, disuguaglianze, gerarchie e sfere del potere. Il corso intende offrire concetti e metodi dell’antropologia sociale e culturale per sviluppare conoscenze di base e strumenti di analisi utili a costruire uno sguardo di critica sociale sui processi contemporanei legati a condizioni di vulnerabilità e discriminazione. Il corso si sofferma dapprima su alcune nozioni classiche della disciplina – fra cui istituzioni, potere, società, cultura, appartenenza, trasmissione culturale – per poi seguirne l’evoluzione del dibattito e lo sviluppo di altri nodi concettuali, quali violenza, corpo, soggetto. Su queste basi saranno approfonditi strumenti e nozioni sul nesso fra violenza, generazioni, costruzione del soggetto. Nello specifico, saranno prese in esame tematiche legate alla violenza e alla violabilità considerate nelle loro declinazioni antropologiche che ne considerano le dimensioni di genere, simboliche, sociali, culturali, strutturali; i riverberi di lunga durata dell’esposizione alla violenza e alla violabilità sulle generazioni; le loro ricadute sulla costruzione del soggetto; gli effetti nelle relazioni sociali e educative; il ruolo delle istituzioni, delle culture scolastiche e delle relazioni formative nei processi di riparazione delle ferite, delle sofferenze di lunga durata, delle condizioni strutturali delle vulnerabilità sociali.
Mettendo al centro queste dinamiche di forte interesse antropologico, il corso fornisce dapprima a) una conoscenza generale e una capacità di comprensione dei principali concetti, delle prospettive storiche e teoriche, degli strumenti metodologici dell’antropologia culturale e sociale; b) sollecita una capacità di applicare tali conoscenze, teorie e concetti per c) sviluppare una conoscenza riflessiva, autonoma e critica intorno a temi centrali nella contemporaneità (corpo, violenza, generazioni). Su queste basi, il corso riflette poi sulle ricadute dei processi di produzione delle discriminazioni – in particolare razziali, di genere, culturali e di classe – quanto le loro intersezioni e la loro capacità di agire in modo combinato. Tale prospettiva, legata all’intersezionalità delle oppressioni, permette di indagare la produzione di sociali sulle differenze, la costruzione della vulnerabilità, le forme di resistenza.
Il metodo etnografico ed esempi etnografici andranno a sollecitare una modalità partecipativa alla comprensione dei processi sociali indagati. Questi saranno inoltre strumenti utili allo sviluppo di una prospettiva comparativa e anti-etnocentrica capace di mettere in relazione l’analisi di realtà locali con orizzonti strutturali e globali.




Testi Adottati

1) Solo le parti di seguito indicate del manuale:
Palumbo Berardino, Pizza Giovanni, Schirripa Pino (2023). Antropologia culturale e sociale. Concetti, storia, prospettive. Hoepli.
Parte Prima. L’antropologia e i suoi campi (pp. 1-38).
Parte Seconda. Panoramica storica degli studi di antropologia culturale e sociale (pp. 39-114).
Parte terza. Parole chiave per un’antropologia contemporanea: Corpo (pp. 134-149); Femminismo e antropologia (pp.165-177); Genere (pp. 178-188); Mobilità (pp. 256-270); Resistenze (pp. 271-285)

2) Un testo a scelta fra questo elenco (indicazioni saranno date a seconda dei curricula di studio)

Fusaschi, Michela. (2011). Quando il corpo è delle altre. Retoriche della pietà e umanitarismo-spettacolo. Bollati Boringhieri.
Holmes, Seth M., (2023). Frutta fresca, corpi spezzati. Braccianti migranti negli Stati Uniti d’America. Meltemi.
Khosravi, Shahram (2019). Io sono confine. Eléuthera.
Mattalucci, Claudia (a cura) (2017). Antropologia e riproduzione. Attese, fratture e ricomposizioni della procreazione e della genitorialità in Italia. Edizioni Cortina, Milano.
Quagliariello Chiara, 2021, L’isola dove non si nasce. Lampedusa tra esperienze procreative, genere e migrazioni, Milano, Unicopli.

3) Un testo a scelta fra questo elenco di saggi brevi e testi di narrativa (indicazioni saranno date a seconda dei curricula di studio)

Susan Sontag, Davanti al dolore degli altri. Nottetempo.
Albahari Maurizio. Tra la guerra e il mare. Democrazia migrante e crimini di pace. Manifestolibri.
John Berger, Jean Mohr, Il settimo uomo. Contrasto.
Arendt Hannah. Noi rifugiati. Einaudi.
Adichie Ngozi Chimamande, Metà di un sole giallo. Einaudi.
Saidiya Hartman, Perdi la madre. Un viaggio lungo la rotta atlantica degli schiavi. Tamu.
Marco Omizzolo, Per motivi di giustizia. People.
Toni Morrison, L’importanza di ogni parola. Sperling & Kupfer.
Toni Morrison, Prima i bambini. Sperling & Kupfer.



Modalità Erogazione

Le lezioni frontali saranno supportate da Power Point, dalla lettura e dall’analisi di testi ed esempi etnografici, materiali audio-visivi. Gli strumenti di supporto intendono sollecitare la partecipazione attiva dei/delle partecipanti, i loro dialoghi e discussioni sui temi presi in esame.

Modalità Frequenza

La frequenza non è obbligatoria. Si consiglia tuttavia la partecipazione al corso per una maggiore comprensione del dibattito disciplinare, della bibliografia e per una partecipazione attiva alle discussioni in aula.

Modalità Valutazione

La valutazione finale del corso sarà costituita da una prova orale di circa 15/20 minuti, dove si terrà conto 1) della capacità degli/delle di rispondere a domande sul materiale bibliografico; 2) della capacità di riflettere e interpretare i concetti e le prospettive teoriche o di ricerca illustrate; 3) dell’esposizione di elaborazioni autonome, delle connessioni fra concetti e dell’applicazione dei materiali studiati a differenti contesti. Lo scritto, ovvero questionario a risposta multipla o a risposta breve è opzionale e può essere richiesto o proposto in relazione a forti numerosità.