20710492 - MEDIA AND POPULAR CULTURE

the course will provide a specialisation in twenty and twenty one centuries mass society and a detaileknoledge of the political and social development in this period.

Curriculum

scheda docente | materiale didattico

Mutuazione: 20710492 MEDIA AND POPULAR CULTURE in Storia e società LM-84 R PASQUINI DARIO

Programma

Che cosa collega uno spettacolo di burattini in strada, una canzone di successo, un ricettario regionale e la riproduzione di un dipinto impressionista nel corridoio di un albergo? Ognuno di questi esempi può essere interpretato come espressione di cultura popolare. Il corso si propone di indagare i mutamenti di significato associati a tale concetto e la varietà di forme che esso ha assunto, con particolare attenzione all’Europa occidentale contemporanea e, in modo più specifico, all’Italia.

Si partirà dalla riscoperta, tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo, di un presunto “spirito popolare” e del suo rapporto con l’“invenzione” del nazionalismo. Il movimento tedesco völkisch, ad esempio, fu il risultato di un’interazione tra cultura alta e cultura bassa, in quanto la prima si appropriò di tradizioni e pratiche popolari in modo da perseguire i propri fini ideologici. In maniera diversa, l’opera italiana ottocentesca divenne estremamente popolare tanto tra le classi superiori quanto tra quelle subalterne, grazie alla fusione di diversi stili musicali e letterari, e finì per svolgere un ruolo significativo nel processo di nation building.

Il corso prenderà inoltre in considerazione lo sviluppo, nello stesso secolo, della stampa moderna nella sua duplice natura di voce dell’opinione pubblica e di strumento del potere. In questo contesto — e in particolare a partire dal primo Novecento, dopo l’esperienza della Prima guerra mondiale — gli Stati moderni divennero sempre più consapevoli dell’importanza di orientare, dirigere e talvolta controllare il consumo culturale dei propri cittadini. Uno degli esempi più estremi di questa tendenza è stata la creazione, nell’Italia fascista, del Ministero della Cultura Popolare (MINCULPOP).

Parallelamente, la cultura popolare stessa si è fatta veicolo di impegno politico: forme di militanza si sono diffuse attraverso la letteratura, la satira illustrata, le canzoni, la fotografia, la radio, il cinema e, più tardi, la televisione. Il rapporto tra propaganda “dall’alto” e pratiche popolari “dal basso” non va dunque interpretato in termini di mera contrapposizione tra dominio e resistenza, bensì come un campo conteso di interazione e reciproca influenza. In questa prospettiva, verranno analizzati casi di studio riguardanti i media nell’Italia fascista e postfascista, con particolare attenzione alla propaganda e alla stampa satirica.

Il boom economico del secondo dopoguerra e lo sviluppo di una società di massa e dei consumi nell’Europa occidentale resero evidente una trasformazione che, in ambito artistico, Walter Benjamin aveva già anticipato nel suo celebre saggio "L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica". Il corso seguirà, attraverso gli esempi del cinema comico e della musica popolare, come l’espansione della cultura dei consumi abbia ridefinito la vita quotidiana, il discorso politico e le forme di espressione artistica nella seconda metà del Novecento.

Infine, verrà dedicata particolare attenzione alla rivoluzione digitale delle ultime decadi, che ha profondamente modificato la produzione, la circolazione e la ricezione della cultura popolare, moltiplicando i canali di accesso ma al contempo sollevando nuove questioni relative al potere, alla creatività e alla partecipazione.

L’obiettivo del corso è fornire a* student* una panoramica su alcune linee di sviluppo della cultura popolare italiana dal XIX secolo a oggi, introducendoli al contempo ai principali dibattiti storiografici sull’argomento. Student* saranno incoraggiati a interpretare criticamente, discutere e analizzare sia le fonti primarie che gli studi critici. Particolare attenzione sarà riservata ai modi in cui la comunicazione di massa, la letteratura e le arti visive hanno plasmato — e sono state a loro volta plasmate — dagli atteggiamenti, dalle emozioni e dall’immaginario collettivo di ampi settori della società italiana.

Testi Adottati

Student* frequentanti e non frequentanti dovranno fare riferimento ai seguenti testi per l'esame orale finale:

Estratti da: Tobias Becker, Len Platt, Popular Culture in Europe since 1800: A Student's Guide, London, 2024.
Estratti da: David Grazian, Mix It Up. Popular Culture, Mass Media, and Society, New York, W.W.Norton & Co, 2017.
Estratti da: Matthew Hibberd, The Media in Italy: Press, Cinema and Broadcasting from Unification to Digital, New York, 2008.

Ulteriori articoli o saggi obbligatori ai fini dell'esame verranno assegnati più a ridosso del corso.


scheda docente | materiale didattico

Mutuazione: 20710492 MEDIA AND POPULAR CULTURE in Storia e società LM-84 R PASQUINI DARIO

Programma

Che cosa collega uno spettacolo di burattini in strada, una canzone di successo, un ricettario regionale e la riproduzione di un dipinto impressionista nel corridoio di un albergo? Ognuno di questi esempi può essere interpretato come espressione di cultura popolare. Il corso si propone di indagare i mutamenti di significato associati a tale concetto e la varietà di forme che esso ha assunto, con particolare attenzione all’Europa occidentale contemporanea e, in modo più specifico, all’Italia.

Si partirà dalla riscoperta, tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo, di un presunto “spirito popolare” e del suo rapporto con l’“invenzione” del nazionalismo. Il movimento tedesco völkisch, ad esempio, fu il risultato di un’interazione tra cultura alta e cultura bassa, in quanto la prima si appropriò di tradizioni e pratiche popolari in modo da perseguire i propri fini ideologici. In maniera diversa, l’opera italiana ottocentesca divenne estremamente popolare tanto tra le classi superiori quanto tra quelle subalterne, grazie alla fusione di diversi stili musicali e letterari, e finì per svolgere un ruolo significativo nel processo di nation building.

Il corso prenderà inoltre in considerazione lo sviluppo, nello stesso secolo, della stampa moderna nella sua duplice natura di voce dell’opinione pubblica e di strumento del potere. In questo contesto — e in particolare a partire dal primo Novecento, dopo l’esperienza della Prima guerra mondiale — gli Stati moderni divennero sempre più consapevoli dell’importanza di orientare, dirigere e talvolta controllare il consumo culturale dei propri cittadini. Uno degli esempi più estremi di questa tendenza è stata la creazione, nell’Italia fascista, del Ministero della Cultura Popolare (MINCULPOP).

Parallelamente, la cultura popolare stessa si è fatta veicolo di impegno politico: forme di militanza si sono diffuse attraverso la letteratura, la satira illustrata, le canzoni, la fotografia, la radio, il cinema e, più tardi, la televisione. Il rapporto tra propaganda “dall’alto” e pratiche popolari “dal basso” non va dunque interpretato in termini di mera contrapposizione tra dominio e resistenza, bensì come un campo conteso di interazione e reciproca influenza. In questa prospettiva, verranno analizzati casi di studio riguardanti i media nell’Italia fascista e postfascista, con particolare attenzione alla propaganda e alla stampa satirica.

Il boom economico del secondo dopoguerra e lo sviluppo di una società di massa e dei consumi nell’Europa occidentale resero evidente una trasformazione che, in ambito artistico, Walter Benjamin aveva già anticipato nel suo celebre saggio "L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica". Il corso seguirà, attraverso gli esempi del cinema comico e della musica popolare, come l’espansione della cultura dei consumi abbia ridefinito la vita quotidiana, il discorso politico e le forme di espressione artistica nella seconda metà del Novecento.

Infine, verrà dedicata particolare attenzione alla rivoluzione digitale delle ultime decadi, che ha profondamente modificato la produzione, la circolazione e la ricezione della cultura popolare, moltiplicando i canali di accesso ma al contempo sollevando nuove questioni relative al potere, alla creatività e alla partecipazione.

L’obiettivo del corso è fornire a* student* una panoramica su alcune linee di sviluppo della cultura popolare italiana dal XIX secolo a oggi, introducendoli al contempo ai principali dibattiti storiografici sull’argomento. Student* saranno incoraggiati a interpretare criticamente, discutere e analizzare sia le fonti primarie che gli studi critici. Particolare attenzione sarà riservata ai modi in cui la comunicazione di massa, la letteratura e le arti visive hanno plasmato — e sono state a loro volta plasmate — dagli atteggiamenti, dalle emozioni e dall’immaginario collettivo di ampi settori della società italiana.

Testi Adottati

Student* frequentanti e non frequentanti dovranno fare riferimento ai seguenti testi per l'esame orale finale:

Estratti da: Tobias Becker, Len Platt, Popular Culture in Europe since 1800: A Student's Guide, London, 2024.
Estratti da: David Grazian, Mix It Up. Popular Culture, Mass Media, and Society, New York, W.W.Norton & Co, 2017.
Estratti da: Matthew Hibberd, The Media in Italy: Press, Cinema and Broadcasting from Unification to Digital, New York, 2008.

Ulteriori articoli o saggi obbligatori ai fini dell'esame verranno assegnati più a ridosso del corso.