Il corso ha come oggetto lo studio e l’analisi sociologica della pubblicità, fornendo le categorie analitiche necessarie per analizzare i testi pubblicitari e le modalità attraverso cui possono influenzare il discorso pubblico. Un particolare focus del modulo concerne l’analisi e l’impatto delle tecniche di “culture jamming”, analizzate come strategie comunicative volte a sovvertire i significati iscritti in una campagna pubblicitaria.
Al termine del corso, gli studenti e le studentesse potranno: 1) avere una conoscenza approfondita dei principali modelli sociologici impiegati nello studio della pubblicità; 2) potenziare le loro capacità di analisi critica dei testi pubblicitari; 3) comprendere gli effetti di breve e lungo periodo che la pubblicità può esercitare sull’opinione pubblica in riferimento ad una serie di ambiti della vita quotidiana e di dimensioni delle identità individuali e collettive; 4) esercitare ed implementare le proprie abilità interpretative e comunicative attraverso una didattica interattiva.
Al termine del corso, gli studenti e le studentesse potranno: 1) avere una conoscenza approfondita dei principali modelli sociologici impiegati nello studio della pubblicità; 2) potenziare le loro capacità di analisi critica dei testi pubblicitari; 3) comprendere gli effetti di breve e lungo periodo che la pubblicità può esercitare sull’opinione pubblica in riferimento ad una serie di ambiti della vita quotidiana e di dimensioni delle identità individuali e collettive; 4) esercitare ed implementare le proprie abilità interpretative e comunicative attraverso una didattica interattiva.
scheda docente
materiale didattico
PROGRAMMA 1)
a) Tota A.L, De Feo A., Luchetti L. (2023), Inquinamento visuale. Manifesto contro il razzismo e il sessismo delle immagini, Milano, Mondadori.
b) Inoltre, la dispensa costituita dalle seguenti letture:
1. Barthes, Roland (1964). Rhetoric of the Image. Image‐Music‐Text (Translation 1977). S. Heath ed., London: Fontana, pp. 32‐51.
2. Merskin, Debra (2004). Reviving Lolita? A Media Literacy Examination of Sexual Portrayals of Girls in Fashion Advertising, in “American Behavioral Scientist”. Vol. 48, pp. 119‐128.
3. Kress, Gunther and van Leeuwen, Theo (1996). Modality: Designing Models of Reality. Reading Images: The Grammar of Visual Design. London: Routledge, pp. 154‐174.
4. Danesi, Marcel (2013). Semiotizing a product into a brand, in “Social Semiotics”, 23:4, pp. 464-476.
5. Lekakis, J. Eleftheria (2017). Culture jamming and Brandalism for the environment: The logic of appropriation, in “Popular Communication”, 15:4, pp. 311-327.
OPPURE, PROGRAMMA 2)
a) Tota A.L, De Feo A., Luchetti L. (2023), Inquinamento visuale. Manifesto contro il razzismo e il sessismo delle immagini, Milano, Mondadori.
b) Inoltre, la dispensa costituita dalle seguenti letture:
1. Barthes, Roland (1964, ed. it. 1985), Retorica dell’immagine, in L’ovvio e l’ottuso. Saggi critici III, Torino, Einaudi, pp. 22-61.
2. Capecchi, Saveria (2011). Il corpo erotizzato delle donne negli spot pubblicitari, in POLIS, XXV, 3, pp. 393-417.
3. Danesi, Marcel (2009), Brands. Il mondo delle marche (soltanto cap. 3 “L’immagine di marca”), Roma, Carocci, pp. 49-86.
4. Kopytoff, Igor (2005). La biografia culturale degli oggetti: la mercificazione come processo, in E. Mora (a cura di), Gli attrezzi per vivere. Forme della produzione culturale tra industria e vita quotidiana, Vita e Pensiero, Milano, pp. 77-111.
5. Packard, Vance (1957, ediz. it. 2015), I persuasori occulti (soltanto capitoli 2, 3, 4 e 5), Torino, Einaudi, pp. 12-53.
,
N.B. Per gli studenti e le studentesse che hanno inserito nel piano di studi l’attività didattica di Gender e media, il testo da studiare, in sostituzione di “Inquinamento visuale. Manifesto contro il razzismo e il sessismo delle immagini”, è: Barthes R. (1957, ed. it. 2016), “Miti d’oggi”, Torino, Einaudi.
Programma
Il corso concerne lo studio approfondito dei principali modelli teorici impiegati per l’analisi sociologica delle pubblicità. La prima parte del corso intende fornire agli studenti e alle studentesse gli strumenti analitici necessari per analizzare le modalità con cui un testo pubblicitario comunica con il suo target di riferimento (con un focus particolare ai tipi possibili di errore comunicativo che si possono verificare ai differenti livelli). La seconda parte, invece, è rivolta ad evidenziare i valori sociali che un dato testo pubblicitario può contribuire a veicolare e/o a consolidare nel discorso pubblico di una data nazione o area geografica – con un’attenzione specifica ai quei valori che da un punto di vista etico si possono considerare più problematici per una società, in quanto potenzialmente costitutivi di processi discriminatori e lesivi della dignità (come il razzismo, il sessismo, l’inquinamento e la distruzione sistematica delle risorse naturali e dell’ambiente, la violazione dei diritti umani, lo specismo, ecc.). La terza parte del corso analizzerà le profonde e molteplici trasformazioni che hanno luogo in quest’ambito a causa dell’influenza dei social media. Inoltre, un focus specifico ulteriore riguarderà il culture jamming e le altre forme di resistenza culturale (come i movimenti anti-brand, il boicottaggio, ecc.).Testi Adottati
A SCELTA TRA I SEGUENTI PROGRAMMI:PROGRAMMA 1)
a) Tota A.L, De Feo A., Luchetti L. (2023), Inquinamento visuale. Manifesto contro il razzismo e il sessismo delle immagini, Milano, Mondadori.
b) Inoltre, la dispensa costituita dalle seguenti letture:
1. Barthes, Roland (1964). Rhetoric of the Image. Image‐Music‐Text (Translation 1977). S. Heath ed., London: Fontana, pp. 32‐51.
2. Merskin, Debra (2004). Reviving Lolita? A Media Literacy Examination of Sexual Portrayals of Girls in Fashion Advertising, in “American Behavioral Scientist”. Vol. 48, pp. 119‐128.
3. Kress, Gunther and van Leeuwen, Theo (1996). Modality: Designing Models of Reality. Reading Images: The Grammar of Visual Design. London: Routledge, pp. 154‐174.
4. Danesi, Marcel (2013). Semiotizing a product into a brand, in “Social Semiotics”, 23:4, pp. 464-476.
5. Lekakis, J. Eleftheria (2017). Culture jamming and Brandalism for the environment: The logic of appropriation, in “Popular Communication”, 15:4, pp. 311-327.
OPPURE, PROGRAMMA 2)
a) Tota A.L, De Feo A., Luchetti L. (2023), Inquinamento visuale. Manifesto contro il razzismo e il sessismo delle immagini, Milano, Mondadori.
b) Inoltre, la dispensa costituita dalle seguenti letture:
1. Barthes, Roland (1964, ed. it. 1985), Retorica dell’immagine, in L’ovvio e l’ottuso. Saggi critici III, Torino, Einaudi, pp. 22-61.
2. Capecchi, Saveria (2011). Il corpo erotizzato delle donne negli spot pubblicitari, in POLIS, XXV, 3, pp. 393-417.
3. Danesi, Marcel (2009), Brands. Il mondo delle marche (soltanto cap. 3 “L’immagine di marca”), Roma, Carocci, pp. 49-86.
4. Kopytoff, Igor (2005). La biografia culturale degli oggetti: la mercificazione come processo, in E. Mora (a cura di), Gli attrezzi per vivere. Forme della produzione culturale tra industria e vita quotidiana, Vita e Pensiero, Milano, pp. 77-111.
5. Packard, Vance (1957, ediz. it. 2015), I persuasori occulti (soltanto capitoli 2, 3, 4 e 5), Torino, Einaudi, pp. 12-53.
,
N.B. Per gli studenti e le studentesse che hanno inserito nel piano di studi l’attività didattica di Gender e media, il testo da studiare, in sostituzione di “Inquinamento visuale. Manifesto contro il razzismo e il sessismo delle immagini”, è: Barthes R. (1957, ed. it. 2016), “Miti d’oggi”, Torino, Einaudi.
Modalità Erogazione
Il corso prevede una serie di lezioni frontali. Inoltre, è prevista la possibilità di partecipare durante il corso ad un laboratorio (non obbligatorio) sull’analisi dei testi pubblicitari, che prevede la presentazione dei relativi risultati in un PowerPoint realizzato in gruppo dagli studenti e dalle studentesse.Modalità Valutazione
L'esame consiste in una prova scritta. Gli studenti e le studentesse, avendo due ore di tempo a disposizione, dovranno rispondere estesamente a tre domande. Al laboratorio (non obbligatorio) che si terrà durante il corso sarà assegnato un punteggio che verrà sommato al voto d’esame conseguito.