20711428 - STORIA DELLA CONSERVAZIONE NEL MUSEO E NEL TERRITORIO - LM

Conoscenza della storia della manutenzione, della conservazione e della tutela dei artistici beni mobili e immobili dal XVIII al XXI secolo, intese come azioni distinte rispetto all’intervento di restauro puntuale sul singolo bene, in riferimento sia a contesti territoriali che ad ambienti confinati (ad es. musei o le collezioni private); conoscenza della relativa normativa sia storica che attuale; competenze metodologiche di base per la redazione di progetti di ricerca e valorizzazione di beni culturali e del paesaggio, in riferimento alla storia della manutenzione e conservazione, all’interno del quadro normativo vigente.
scheda docente | materiale didattico

Programma

A partire dal dibattito divenuto più acceso dall’inizio del XXI secolo, e negli ultimi anni, sulla necessità di ripensare il sistema della conservazione e gestione dei beni culturali, il corso parte da considerazioni che scaturiscono dalla conoscenza della storia del restauro (vedi corso caratterizzante Storia e teorie della conservazione e del restauro), per percorrere in modo diacronico passaggi culturali che, dal XVIII secolo ad oggi, hanno determinato la storia della conservazione e della manutenzione dei ‘beni culturali’, cioè la storia di un’impostazione metodologica incentrata su azioni distinte rispetto all’intervento di restauro puntuale sul singolo bene.
Attraverso l’analisi di fonti storiche, la prima parte del corso si propone di chiarire, dalla metà del XVIII secolo ad oggi, i passaggi dalla cultura della manutenzione ordinaria – sia a livello territoriale che nella cura di opere mobili in collezioni pubbliche o private – fino alla ‘conservazione programmata’ e alle più recenti riflessioni e discussioni sulla sua attualizzazione.
Passando dal livello teorico ai risultati della ricerca applicata, la seconda parte del corso approfondisce problemi e prospettive che connotano le esperienze di conservazione, conservazione programmata e manutenzione nel XX e XXI secolo, fino a considerare prospettive ed effetti dell’applicazione della legge 133/2020 (ratifica in Italia della Convenzione di Faro).
Incontri con professionisti ed esperti, assieme alla partecipazione ad un ‘cantiere’ di studio, in cui la ricerca di base si collega alla ricerca applicata, completano il percorso formativo.


Modalità Frequenza

La frequenza è vivamente consigliata. E' possibile seguire le lezioni in presenza, o a distanza nel caso di studentesse lavoratrici e studenti lavoratori autorizzati dall'Ateneo. Sono previsti sopralluoghi. Gli studenti non frequentanti dovranno integrare il programma come indicato nella sezione Testi.

Modalità Valutazione

Lo studente dovrà dimostrare, attraverso colloquio orale, di aver compreso gli argomenti trattati nel corso e di aver studiato criticamente la bibliografia, di aver acquisito conoscenze e capacità metodologiche indicate negli obiettivi del corso e di possedere proprietà di linguaggio e conoscenza di terminologia specifica. E’ prevista la possibilità, a scelta dello studente, di integrare una parte del programma con l’elaborazione di una tesina di approfondimento su temi trattati durante il corso.