La questione ecologica all’ordine del giorno viene comunemente declinata in chiave “tecnica”: l’intento, vale a dire, è di sviluppare una serie di strategie riparatorie tese a mantenere in vita gli assetti sistemici consolidati, dentro un “ambiente” considerato come semplice sfondo inerte della nostra vicenda umana. La crisi del pianeta chiama in causa, invece, le visioni del mondo condivise, le maniere, sempre confliggenti e socialmente connotate, in cui i viventi guardano, nominano, pensano e narrano lo spazio ecologico da cui sono a loro volta determinati. Da alcuni anni, studiose e studiosi provenienti da diverse aree geografiche e del sapere, forzando i rispettivi confini disciplinari, stanno provando a decifrare il carattere complesso dei grovigli tra umano e non umano, tra vivente e inanimato, che connotano lo spazio ecologico comune. L’obiettivo del corso è introdurre studentesse e studenti a questa nuova area di studi, le scienze umane ambientali, in cui si consolida un’alleanza tra scienze umane (filosofia, letteratura, arti ecc.), scienze sociali (antropologia, storia dell’ambiente, sociologia, economia, ecologia politica, geografia ecc.) e scienze della natura (biologia, ecologia ecc.) per ripensare in chiave critica i termini della questione ecologica.
Curriculum
scheda docente
materiale didattico
Le scienze umane e sociali, sempre più egemonizzate da una prospettiva neo-materialista, giocano in questo quadro un ruolo ambiguo: se da un lato si ripropongono di denunciare eco-criticamente tutte le forme di dominio dell’umano e del non-umano, dall’altro, lavorando alla destrutturazione dei dualismi tradizionali (natura/cultura, natura/tecnica, parole/cose, realtà/conoscenza, vivente/inanimato ecc.), partecipano alla sedimentazione di un immaginario de-regolativo nel quale le minacce ecologiche lungi dell’essere contrastate vengono, di fatto, assecondate.
Con questa consapevolezza, proveremo a riflettere sulle possibili vie d’uscita, esplorando le potenzialità analitiche, critiche e politiche di alcuni plessi concettuali liminari (la “forma di vita”, la dépense e l’economia generale batailliana, il progetto della decrescita).
- O. Romano, "Go waste. Depensamento e decrescita", Orthotes, Napoli-Salerno 2023.
- M. Armiero, S. Iovino, "Environmental Humanities", in Enciclopedia Italiana, decima appendice, Istituto dell'Enciclopedia Italiana 2020, pp. 39-44.
Programma
Dopo aver definito le caratteristiche e i contenuti di fondo dell'area di studio delle Environmental humanities, ci soffermeremo su come le scienze umane e sociali si pongono rispetto all’ontologia regolativa del sistema neoliberale di crescita. Questo si fonda su un impasto apparentemente contradditorio tra scatenamento vitalista e ordinamento anticipatorio razionale, dove la posta in gioco non è più il disciplinamento del vivente (a tutti i livelli) ma la possibilità di trarre profitto dall’indeterminazione, dalla continua liberazione dell’energia.Le scienze umane e sociali, sempre più egemonizzate da una prospettiva neo-materialista, giocano in questo quadro un ruolo ambiguo: se da un lato si ripropongono di denunciare eco-criticamente tutte le forme di dominio dell’umano e del non-umano, dall’altro, lavorando alla destrutturazione dei dualismi tradizionali (natura/cultura, natura/tecnica, parole/cose, realtà/conoscenza, vivente/inanimato ecc.), partecipano alla sedimentazione di un immaginario de-regolativo nel quale le minacce ecologiche lungi dell’essere contrastate vengono, di fatto, assecondate.
Con questa consapevolezza, proveremo a riflettere sulle possibili vie d’uscita, esplorando le potenzialità analitiche, critiche e politiche di alcuni plessi concettuali liminari (la “forma di vita”, la dépense e l’economia generale batailliana, il progetto della decrescita).
Testi Adottati
- L. Pellizzoni, “Calvalcare l'ingovernabile. Natura, neoliberalismo e nuovi materialismi", Orthotes, Napoli-Salerno 2023.- O. Romano, "Go waste. Depensamento e decrescita", Orthotes, Napoli-Salerno 2023.
- M. Armiero, S. Iovino, "Environmental Humanities", in Enciclopedia Italiana, decima appendice, Istituto dell'Enciclopedia Italiana 2020, pp. 39-44.
Bibliografia Di Riferimento
Altri testi verranno indicati durante il corso.Modalità Frequenza
Oltre a seguire le lezioni in presenza, le/gli studenti saranno sollecitati a intervenire con commenti, osservazioni, domande, nonché a partecipare a discussioni collettive in aula.Modalità Valutazione
La prova consisterà in un colloquio orale sui temi del corso.
scheda docente
materiale didattico
Le scienze umane e sociali, sempre più egemonizzate da una prospettiva neo-materialista, giocano in questo quadro un ruolo ambiguo: se da un lato si ripropongono di denunciare eco-criticamente tutte le forme di dominio dell’umano e del non-umano, dall’altro, lavorando alla destrutturazione dei dualismi tradizionali (natura/cultura, natura/tecnica, parole/cose, realtà/conoscenza, vivente/inanimato ecc.), partecipano alla sedimentazione di un immaginario de-regolativo nel quale le minacce ecologiche lungi dell’essere contrastate vengono, di fatto, assecondate.
Con questa consapevolezza, proveremo a riflettere sulle possibili vie d’uscita, esplorando le potenzialità analitiche, critiche e politiche di alcuni plessi concettuali liminari (la “forma di vita”, la dépense e l’economia generale batailliana, il progetto della decrescita).
- O. Romano, "Go waste. Depensamento e decrescita", Orthotes, Napoli-Salerno 2023.
- M. Armiero, S. Iovino, "Environmental Humanities", in Enciclopedia Italiana, decima appendice, Istituto dell'Enciclopedia Italiana 2020, pp. 39-44.
Programma
Dopo aver definito le caratteristiche e i contenuti di fondo dell'area di studio delle Environmental humanities, ci soffermeremo su come le scienze umane e sociali si pongono rispetto all’ontologia regolativa del sistema neoliberale di crescita. Questo si fonda su un impasto apparentemente contradditorio tra scatenamento vitalista e ordinamento anticipatorio razionale, dove la posta in gioco non è più il disciplinamento del vivente (a tutti i livelli) ma la possibilità di trarre profitto dall’indeterminazione, dalla continua liberazione dell’energia.Le scienze umane e sociali, sempre più egemonizzate da una prospettiva neo-materialista, giocano in questo quadro un ruolo ambiguo: se da un lato si ripropongono di denunciare eco-criticamente tutte le forme di dominio dell’umano e del non-umano, dall’altro, lavorando alla destrutturazione dei dualismi tradizionali (natura/cultura, natura/tecnica, parole/cose, realtà/conoscenza, vivente/inanimato ecc.), partecipano alla sedimentazione di un immaginario de-regolativo nel quale le minacce ecologiche lungi dell’essere contrastate vengono, di fatto, assecondate.
Con questa consapevolezza, proveremo a riflettere sulle possibili vie d’uscita, esplorando le potenzialità analitiche, critiche e politiche di alcuni plessi concettuali liminari (la “forma di vita”, la dépense e l’economia generale batailliana, il progetto della decrescita).
Testi Adottati
- L. Pellizzoni, “Calvalcare l'ingovernabile. Natura, neoliberalismo e nuovi materialismi", Orthotes, Napoli-Salerno 2023.- O. Romano, "Go waste. Depensamento e decrescita", Orthotes, Napoli-Salerno 2023.
- M. Armiero, S. Iovino, "Environmental Humanities", in Enciclopedia Italiana, decima appendice, Istituto dell'Enciclopedia Italiana 2020, pp. 39-44.
Bibliografia Di Riferimento
Altri testi verranno indicati durante il corso.Modalità Frequenza
Oltre a seguire le lezioni in presenza, le/gli studenti saranno sollecitati a intervenire con commenti, osservazioni, domande, nonché a partecipare a discussioni collettive in aula.Modalità Valutazione
La prova consisterà in un colloquio orale sui temi del corso.