Martedì 3 Dicembre 2024, dalle ore 9.30 alle ore 19.00, presso il Dipartimento di Studi Umanistici (Aula Magna - Via Ostiense 234-236), si terrà "Lungo l’acquedotto. L’Aqua Virgo nella sua storia passata e nel presente, dalla periferia al centro di Roma, tra archeologia e storia dell’arte" a cura di Silvia Ginzburg e Francesca Mari.
Storici dell’arte, archeologi, architetti, funzionari, ricercatori, cittadini impegnati nella conoscenza, conservazione, tutela dell’acquedotto Vergine ne raccontano la forma, la storia, la fortuna, la funzione nella storia della città, nel legame tra il suo centro e le sue periferie, nel suo rapporto con il passato e nel presente.
Aderiscono: Accademia di Francia-Villa Medici; Bibliotheca Hertziana-Max-Planck Institut für Kunstgeschichte; Dipartimento di Studi umanistici, Università di Roma Tre; Museo di Roma; Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia; Soprintendenza Speciale Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Roma; Soprintendenza Capitolina ai Beni Culturali.
L’Acquedotto Vergine, fondato da Marco Vipsanio Agrippa nel 19 a.C., alimenta ancora le maggiori fontane del centro storico. Attraverso un focus sugli umanisti che nel corso del XVI secolo hanno commissionato opere ad architetti, pittori, scultori, stuccatori per giardini e dimore lungo il percorso dell’Aqua Virgo, dalle sorgenti di Salone all’area del Nazareno, la ricerca mira a far percepire la continuità culturale che legava il centro e la periferia della Roma cinquecentesca. Si vuole così rendere fruibile attraverso diversi mezzi di disseminazione la dimensione diacronica dello spazio abitato, restituendo il senso di un contesto già unitario attraverso la conoscenza di opere d’arte ormai collocate in sedi distanti.
Con il duplice obiettivo di un’indagine scientifica e della divulgazione dei suoi risultati, il progetto si avvale della collaborazione di prestigiosi istituti di ricerca e musei (Bibliotheca Hertziana – Max-Planck Institut, Accademia di Francia-Villa Medici, Archivio del Moderno, Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, Museo di Roma), della partecipazione di archeologi, storici dell’arte, architetti, restauratori della Soprintendenza comunale e della Soprintendenza Speciale di Roma e di diverse università italiane e straniere, del dialogo con comunità patrimoniali e comitati popolari dei territori interessati.
In un’ottica multidisciplinare si vuole ricostruire la storia della genesi e delle modifiche intervenute sui monumenti e sui paesaggi che insistono sul percorso dell’acquedotto, travolti da scelte urbanistiche spesso traumatiche, nel tentativo di ricostruirne la facies originaria, la fortuna, la vicenda conservativa e di ricostruire il significato di quegli episodi architettonici e decorativi cinquecenteschi nel rapporto con l’acquedotto allora, e oggi.
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Lungo l’acquedotto. L’Aqua Virgo nella sua storia passata e nel presente, dalla periferia al centro di Roma, tra archeologia e storia dell’arte
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